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sabato 24 febbraio 2018

"La confusione preelettorale….ma comunque…."



di Andrea Balia

Napoli,24/02/2018

Mancano ormai pochi giorni…una settimana e ci saranno le elezioni. Difficile ricordare una campagna elettorale come questa, caratterizzata da mirabolanti promesse sulle cui coperture finanziarie restano montagne di dubbi. In assoluto, volendo, dove prender davvero soldi per attuare cose giuste d’equità e diritti, ci sarebbe dove attingere : una vera progressività finanziaria  nelle tasse, una patrimoniale riequilibratrice, soppressione di folli spese militari e suoi strumenti (aerei,ecc..),calmierare l’entità di stipendi, liquidazioni e pensioni folli,ecc… Nessuno però di questi signori che formulano queste promesse s’azzarda neanche alla lontana a far accenno a quanto sopra, a parte la discutibilità nel merito delle loro elargizioni in caso di vittoria. Quindi resta tutta la evidente cialtroneria che li contraddistingue. I soldi dove andrebbero presi? Ammesso che qualcuna di queste idee fosse attuata si toglierebbero da altre esigenze e diritti…insomma il gioco delle tre carte…o, peggio ancora, il debito pubblico andrebbe in default. Cosa non tanto improbabile, visto che il redivivo Zio Silvio fu addirittura costretto a dimettersi, con spread alle stelle quota 500,  e per giunta  senza aver attuato nulla di ciò che aveva sottoscritto nel famigerato patto con gli italiani….sceneggiata ripetuta ora nel salotto vespiano. Condanne a gogò, connivenze mafiose dimostrate, e moralità quantomeno discutibile per dimostrate ossessioni sessuali. Suo partner il mitico padano, con nessuna attività lavorativa alle spalle, antimeridionale convinto con canti e dichiarazioni a dimostrarlo nel suo carniere. Razzismo a piene mani, lotta ai migranti, e tutta una retorica di destra che accontenta anche il terzo e minore partner della coalizione, quel triste residuo del M.S.I. d’una volta che ora s’appella come Fratelli d’Italia. Fratelli? Di chi? Dei nostalgici destrorsi del regime del ventennio e fratelli del Cavaliere e del leghista sopracitati.
Dall’altra parte (non tanto distante poi…) quel PD al governo da un po’ di tempo, contraddistintosi x il famigerato Patto del Nazareno col Cavaliere, e per il Jobs Act, la legge Fornero, e l’abolizione dell’articolo 18, ovvero nulla che ha a che  fare con i valori della Sinistra, di cui è col suo leader Renzi eclatante esempio d’appropriazione indebita di collocazione politica e d’essere solo cattivi interpreti al soldo del neoliberismo. Una forza, ad esser buoni, ormai di centro, ma mistificatrice  ed impropria erede di valori ormai traditi e dimenticati, di frequentazioni e collaborazioni  molto discutibili, per cui affidabilità vicino allo zero. Alcuni suoi rappresentanti, in ritardo notevole e dopo aver firmato quegli errori politici di cui si sono macchiati, hanno dato vita a Liberi & Eguali. Peccato siano in primis preoccupati del mantenimento delle poltrone alla Camera e in Senato, e pronti se non a rientrare ma comunque a far accordi post elettorali con chi hanno lasciato da poco.
Ultimo soggetto, fra i cosiddetti ”grandi” è il Movimento 5 Stelle. Tante dichiarazioni rivoluzionarie, alcune buone idee, critiche a 360 gradi a tutti da un autoproclamato piedistallo. Competenze discutibili, già dimostrate nelle esperienze di governo amministrativo d’importanti città. Certo non avranno solo colpe, ma il solo fatto d’aver non dimostrato i rivoluzionari cambi di marcia non è esempio di grande efficienza quando chiamati in causa. Gente che è nelle sfere alte della politica perché votati online sul loro sito (o  di Casaleggio?), come il loro giovane leader, spesso con quote di circa 200 voti (ovvero un condominio o 5 famiglie numerose!). Composizione delle liste con nomi discutibili di persone, da ricusare in fretta, non limpide per varie cause. E che a scoprirlo siano giornalisti televisivi o non la dice lunga sulle loro capacità. Vero che altre forze ne hanno d’incandidabili in lista, ma se proprio loro non sanno sceglierseli e selezionarli di certo non è un buon esempio o un invito alla fiducia. Così come non è buon esempio la contradditorietà ondivaga su temi importanti (vedi i migranti, l’essere in Europa con gente come Farage,ecc..) e un populismo ricorrente nel mettere alla stessa stregua Destra e Sinistra.
Queste le forze in pool position..e poi cosa resta? Poco…ad onor del vero, se si pensa al problema dei rigurgiti nazifascisti (fenomeno anche europeo..). Avvilente il mettere  da queste forze sullo stesso piano ciò con l’opposto fenomeno dell’antifascismo e contestazioni susseguenti. Questo s’aggiunge al problema Sud, sparito dalle agende e dimenticato dalle priorità e anche dalle promesse. Basterebbe leggersi qualche testo illuminato come “Le Quattro Giornate di Napoli –Storie di antifascisti”del prof. Giuseppe Aragno, nel direttivo di demA a Napoli e candidato in Potere al Popolo, o anche “Brigantaggio e Rivolta di classe – Le radici d’una guerra contadina”di Enzo Di Brango e Valentino Romano (esponente della sezione romana del Partito del Sud). Due testi che raccontano la verità sulle capacità antifasciste e antipotere del popolo napoletano e in genere del Sud, contro la sottovalutazione o il racconto solo oleografico e nostalgico.
E Giuseppe Aragno è candidato proprio in quel Potere al Popolo che appare come l’unica e coraggiosa lista di vera Sinistra, e la sola che ha tra l’altro nel manifesto la parola “meridionalista” e nel programma alcune pagine proprio sul Sud e la Questione Meridionale. Questo grazie  anche al contributo del Partito del Sud che ne è componente assieme all’associazione ”Je so pazzo”(motore dell’idea della lista e del soggetto politico), a Rifondazione Comunista,al P.c.i., e ad altri movimenti e associazioni. Temi e proposte ripresi dalla tradizione storica della Sinistra…l’equità, la solidarietà, la redistribuzione della ricchezza, il meridionalismo vero e progressista (come dai suoi veri padri come Gramsci,ecc..)
Indubbiamente un’impresa difficile, dal linguaggio comunicativo perfettibile, ma almeno col target dei veri e grandi valori, della onestà intellettuale senza escamotage del ”dare per avere”. Il mondo dei personaggi dell’arte  e della cultura, degli intellettuali,  sta dimostrando grande interesse con adesioni che si susseguono di continuo.
Un sincero in bocca al lupo a Potere al Popolo  che supporti la voglia di chi ancora crede che la politica sia un dovere e una nobile arte.

Andrea Balìa

giovedì 1 febbraio 2018

Interessante intervista di Argyrios Argiris Panagopoulos a PAOLO FERRERO, Vicepresidente Partito Sinistra Europea DOBBIAMO COSTRUIRE UNA SINISTRA DECENTE L'intervista è stata pubblica al quiotidiano di SYRIZA "Avgi", Mercoledi 31 Gennaio 2018



PAOLO FERRERO, Vicepresidente Partito Sinistra Europea

DOBBIAMO COSTRUIRE UNA SINISTRA DECENTE

L'intervista è stata pubblica al quiotidiano di SYRIZA "Avgi", Mercoledi 31 Gennaio 2018.
“L'Italia si avvia ad una “grande - grande coalizione” da Berlusconi fino anche a D'Alema senza contestare l'austerità, mentre la Sinistra che lotta contro il neoliberismo compie con il “Potere al popolo” i suoi primi passi in una prospettiva alternativa a lungo termine”, ha detto ad “Avgi” Paolo Ferrero, il vicepresidente del Partito della Sinistra europea ed ex segretario di Rifondazione comunista.
-Com'è la situazione nell'Italia pre-elettorale, dove i grandi partiti e le coalizioni di partiti si sono accordati per salvare il paese ... tutti insieme?
Sembra che le classi dirigenti siano riuscite a risolvere in via definitiva, o meglio per un lungo periodo, il problema della gestione del governo del paese, la cosiddetta governance, perché la legge elettorale che hanno fatto non è una classica legge elettorale che premia il sistema bipolare, ma una legge che richiede coalizioni dopo le elezioni. Sono importanti gli accadimenti degli ultimi giorni in cui il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle, Liberi e Uguali di Massimo D'Alema e la Destra di Berlusconi hanno sottolineato di essere d'accordo nell’andare a una grande coalizione per formare un governo su iniziativa e sotto le indicazioni del presidente della Repubblica.
Ciò significa che sappiamo già come andranno a finire le elezioni, indipendentemente da cosa voteranno i cittadini. In altre parole, almeno il 70% dei deputati del prossimo Parlamento sono già pronti a sostenere un “governo di stabilità” per salvare il paese, vale a dire l'attuazione delle politiche provenienti da Bruxelles e Berlino.
Il nuovo elemento emerso con chiarezza in questi giorni è che c'è un grande blocco di forze politiche, nonostante le differenze apparenti, che funziona con le dinamiche interne che impone Berlino, la grande coalizione di destra bavarese, della destra popolare della Merkel e dei socialdemocratici. In Italia, questo si traduce in una coalizione “salvifica” che parte da Berlusconi e comprende fino a D'Alema, che proprio tra l'altro chiede la formazione di un governo di unità nazionale.

-Questa prospettiva non corre il pericolo di spingere ancora più cittadini verso l'astensione, dal momento che il loro voto sembra avere caratteristiche decorative?
Ovviamente, l'astensione raggiungerà probabilmente nuovi livelli record per le elezioni parlamentari, ma ciò non sembra che interessi. La domanda è se saremo in grado di fare almeno una Sinistra decente.

-Perché in Italia non è stato possibile costruire fino ad oggi una forza politica di Sinistra di un certo peso? Sembra che non manchino le persone?...
Gli sforzi per creare una Sinistra unita e alternativa di fronte al Partito Democratico sono durati per anni. Sono affondati perché i leader di Sinistra Ecologia Libertà prima e di Sinistra Italiana, oggi hanno scelto di cooperare con coloro che vogliono resuscitare il Centrosinistra. Anche quando sono venuti con l'Altra Europa con Tsipras gli eurodeputati che si sono poi uniti alla Sinistra Italiana, come Sergio Cofferati, sono rimasti o sono andati con i socialisti al Parlamento europeo. Lo stesso è successo con il gruppo di Civati.
Sembra che gli appartenenti a Liberi e Uguali vogliano una Sinistra contro Matteo Renzi per ricostruire un Centro-sinistra con le caratteristiche di Prodi. Non è un tentativo di costruire una Sinistra alternativa contro il neoliberismo, ma uno sforzo per costringere da posizioni più di sinistra il Partito Democratico a far resuscitare un Centro-sinistra come quello di Prodi.
Questa è una catastrofe perché intrappola molte forze che potrebbero essere utilizzate per qualcosa di più positivo perché il Centrosinistra di Prodi ha fallito due volte e per di più nelle urne. In questo senso i Liberi e Uguali non fanno parte della Sinistra che vuole costruire una Sinistra, ma, come dicono loro stessi, una parte della Sinistra che vorrebbe far rivivere il Centro sinistra. Per questo motivo, non potremmo essere insieme a loro, né come Rifondazione comunista né come Sinistra europea, perché abbiamo un'altra politica.

-Il termine “Sinistra” sembra affronta problemi di credibilità in Italia, utilizzato da forze più diverse, dal Partito Democratico fino ai tradizionali gruppetti di Sinistra...
C'è un problema di credibilità della Sinistra in Italia, poiché viene sistematicamente creata la confusione che la Sinistra è il Centro sinistra o il Partito democratico, nascondendo costantemente che ci possano esistere anche alternative. Non è casuale, ad esempio, che la lista “Potere al Popolo” non esiste in nessun grande giornale o mezzo di informazione dominante. Quello che conviene è di far vedere che la Sinistra finisce con Massimo D'Alema.
In sostanza cercano di mutare il sistema bipolare, con un sistema con tre grandi forze ed un piccolo partito, che saranno i partiti legittimati a governare, ma senza mettere in discussione il Patto di stabilità, che non faranno riferimento all’ enorme debito del paese o agli enormi problemi sociali che affrontiamo, visto che un italiano su tre è vicino o sotto la soglia della povertà.
Dal momento che sono stati in grado di mettere nel quadro dell'Europa neoliberista anche il Movimento di Cinque Stelle le persone decideranno ... l'equilibrio interno del nuovo governo e non la politica reale che il governo metterà in atto. La scelta del prossimo governo riguarderà se si è più vicini a Berlusconi, a Renzi, a Di Maio o a Grasso, ma non se avrà un programma politico diverso da quello dell’attuale governo.

-Il governo Gentiloni rimarrà anche dopo le elezioni?
Non possiamo saperlo in questo momento, perché dipenderà dalle dimensioni della sconfitta del Pd, se la Lega Nord resterà in coalizione con Forza Italia di Berlusconi. La forma può cambiare, proprio come il volto del primo ministro, ma la sostanza della politica rimarrà la stessa o peggiorerà.
In Italia tutti temono la fine del Quantitative Easing da parte della BCE di Mario Draghi, perché temono che la Germania eserciterà pressioni sull'Italia. Ecco perché nessuno vuole governare da solo e desiderano degli alleati. Vogliono un tipo di governo come quello Monti che annuncerà inevitabilmente nuove misure di austerità che dovranno essere adottate.

-C'è anche la questione della liquidità bancaria e del debito...
Si capisce molto bene che cosa significa per le banche l'abbandono del Quantitative Easing da parte della BCE e le speculazioni che si potranno esercitare sui tassi del debito e sugli interessi delle obbligazioni italiane.

-Qual è l'altra Sinistra che scende nelle elezioni?
Abbiamo creato l'unica lista elettorale di Sinistra a livello nazionale, raccogliendo tra l’altro decine di migliaia di firme. Con partiti di sinistra, collettivi, movimenti, persone senza partito, abbiamo organizzato assemblee che hanno deciso dal basso le liste di “Potere al Popolo”. In certo senso assomigliava ai tentativi iniziali fatti nel creare SYRIZA. Le elezioni sono il primo passo, perché dobbiamo pensare di creare un soggetto politico di Sinistra. Abbiamo bisogno di raccogliere forze e dare l’immagine di un partito.

-Il risultato elettorale quale ruolo giocherà?
È meglio vincere che perdere... Dev'essere comprensibile che stiamo cercando di raccogliere forze. “Potere al Popolo” è il primo tentativo di far rinascere la Sinistra. Ci sono molti giovani coinvolti nel progetto. Dobbiamo continuare indipendentemente dal risultato elettorale.

-Come vede, come vice presidente della Sinistra Europea, gli ultimi sviluppi in Germania, in Austria e le prossime elezioni in un certo numero di paesi dell'Europa centrale?
La formazione del governo tedesco determinerà molti dei prossimi sviluppi. Non ci saranno cambiamenti sostanziali a livello economico. La Grecia è stata ricattata dall'Europa e tutto quello che è riuscita a ottenere lo ha ottenuto sul campo di battaglia, senza avere sconti. Non penso che la Sinistra europea sarà in grado di stringere un'alleanza con i socialisti per spostare l'Europa a Sinistra. Dobbiamo unire tutte le forze della sinistra anti-liberista contro l'austerità. Dobbiamo impedire la frammentazione delle forze che combattono contro il neoliberismo.