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martedì 28 marzo 2017

Mi sono stancata....




di Amalia Spanò

Può sembrare una frase generica, buttata là…ma alla fine è quel vago sapore d’amaro in bocca che ti prende e avverti l’esigenza almeno di trasmettere le tue sensazioni.

Mi sono stancata di leggere pseudo analisi superficiali come quelle sull’Espresso sui “masanielli”, il Sud,il meridionalismo. Titolazioni da attribuirsi a neoborbonici (non sapendo che sono tra i peggiori nemici del sindaco “giacobino”), una rivendicazione sacrosanta di riappropriazione d’orgoglio e identità del Sud fatta passare per un populismo in salsa Lega del Sud. L’Espresso che s’avvia sulla triste china di degrado dell’Unità!

Mi sono stancata altresì che il meridionalismo venga interpretato come un fenomeno destrorso, confondendo un sudismo nostalgico con un fenomeno sacrosanto nato dai padri della sinistra (vedi Gramsci, ecc..), e in cui, questo sì, perfino la vera ed attuale sinistra fa fatica a riconoscersi.

Mi sono stancata che i “giusti”, quelli che dovrebbero capire, si facciano trascinare in un unanimismo inclusivo, con palesi problemi organizzativi, del tutto e di più in quest’ansia di crescere e aumentare il consenso, non individuando paletti che sempre , e non in visione settarea, vanno messi.

Mi sono stancata di “fulminazioni” preelettorali premiate oltre il lecito!

Mi sono stancata il leggere la delusione su volti di amici, che da sempre e tanto hanno speso, per la disattenzione a loro riservata, e che hanno in tasca una lettera dove hanno appuntato il tutto …ma fanno fatica a renderla pubblica.

Mi sono stancata di gestire la mia Associazione Culturale ”Rubriche Meridionali”, progressista e quindi di sinistra, nel dover individuare con difficoltà (tranne qualche storico rapporto di reciproca stima) amici e persone onestamente schierate!

Mi sono stancata dell’assunto “under 30 = fenomeno …over 30 = coglione/a”! Chapeau all’opportunità da dare ai giovani..ma per professionalità e competenza,non per estetica e gratuito giovanilismo! 

Mi sono stancata dell’uso improprio e sostitutivo di termini per cui “sovranista” suonerebbe meglio che “fascista”, e che il grillismo  sia spesso il ”rifugium peccatorum” di questi signori…

Mi sono stancata, come donna, che il fenomeno Boschi sia a chiacchiere criticato e altresì spesso perseguito…

Mi sono stancata d’ascoltare stupidaggini offensive ed insulse come quelle di ministri come Poletti, o da donna del Sud di pseudo politici come Salvini, o d’amministratori da quattro soldi come il sindaco di Cantù…

Mi sono stancata..ma non mi sono arresa!

Amalia Spanò

Socio Promotore e Fondatore di "Rubriche Meridionali"

mercoledì 15 marzo 2017

Il PERCHE' D' UNA SCELTA



di Amalia Spanò

Perché il vero meridionalismo è di sinistra, ed oggi più che mai è giusto che ciò sia affermato e portato avanti? Sappiamo, almeno per chi non vuol far finta di niente o bypassare con “nonchalance” sulla storia e i suoi padri di riferimento che un certo Antonio Gramsci o un certo Guido Dorso, o più recentemente anche un certo Nicola Zitara erano provenienti e attivi da e in quell’aria politica. Furono i sollevatori della Questione Meridionale, ne evidenziarono la gravità e l’esigenza di mettere al centro dell’agenda politica questo problema che non affrontato e risolto avrebbe non permesso al Sud il suo riscatto, sviluppo e riequilibrio strutturale ed economico, e costituito un cancro per sé stesso e per l’intero paese. Questa consapevolezza a tutt’oggi incontra difficoltà, polemiche, dissapori ed è osteggiata da chi in buona fede non ne ha ancora preso coscienza, ma anche (ed è la maggior parte…) ha provenienza ed estrazione politica avversa e fa fatica ad accettare questa verità e la contesta. Una cosa risulta essere la legittima ricerca ed affermazione della verità storica, che travalica posizioni politiche, altro è voler dare connotati improntati a nostalgie monarchiche o destrorse o addirittura cavalcare la teoria d’un posizionamento super partes che collocherebbe il Sud e i suoi problemi in un fantomatico “sesso degli angeli”, un anacronistico ed unico posto al mondo dove valori di riferimento non debbano trovar casa. Si fa riferimento ad ideologie che essendo da ritenersi morte o superate giustificherebbero ciò. L’equivoco nasce nel confondere ideologie e valori, quest’ultimi altresì naturalmente esistenti e riferimento naturale e/o di scelta d’ogni individuo. Ogni persona per estrazione, educazione, condivisione o sentire personale, fa riferimento e s’esprime con valori che riconducono a visione e comportamenti di destra o sinistra. E questo è leggibile ed esistente in qualsiasi posto del mondo,così come nel nostro Sud. Altro errore è giustificare con la altrettanto giusta critica a interpreti e il non riconoscersi causa il loro errato procedere. Ma i valori restano, e non sono i cattivi interpreti ad annullarli. La sana ricerca è solo nel far si che giusti interpreti esprimano in maniera quanto più attendibile questi valori. Anche oggi la parte sana della sinistra politica si sta avvicinando alla problematica che ha sempre sottovalutato o superficialmente non approfondito; altresì un populismo movimentista presta attenzione solo in momenti strumentali a questi temi.  Da una parte abbiamo come riferimento l’eguaglianza,la solidarietà,l’inclusione, e dall’altra l’individualismo, la tradizione, l’ordine. Il Sud ha nel suo DNA l’amore, l’accoglienza, molto riconducibili ad una delle parti. Gli scrittori, politici,studiosi, sopranominati avevano una precisa estrazione e furono i teorici dell’ancora attuale meridionalismo da non confondere con un generico sentimento di nostalgia storica e rivendicazionismo sudista fine a sé stesso. E’ di questi giorni la vicenda Salvini a Napoli,che esplicita palesemente questa divergenza e ci fa con stupore leggere l’improvvida scelta di chi sponsorizza e giustifica idee e proclami di questo rozzo personaggio politico, o si barcamena in colpe attribuibili a un lato e a l’altro per non volerne accettare l’inadeguatezza. La consapevolezza di questi ultimi eventi dovrebbe rendere ancor più chiara l’impossibilità di fantasticare vagheggiate unioni impropriamente appellate come meridionaliste o sedicenti tali. Il caldo e il freddo, il bianco e il nero, non potranno mai coniugarsi,così come una memoria fallace o volutamente non rilevata non potranno mai occultare il riferimento , gli studi e il percorso segnato da grandi padri del vero meridionalismo.

Amalia Spanò
Socio Fondatore e Promotore di Rubriche Meridionali