di Amalia Spanò
Facciamo subito una premessa, onde evitare equivoci
ricorrenti e giudizi saccenti e figli d’una ancora irrisolta disinformazione :
RUBRICHE MERIDIONALI, di cui sono al momento la Responsabile
della Direzione Nazionale è un’Associazione Culturale Meridionalista
Progressista in grande assonanza con gli amici del Partito del Sud –
Meridionalisti Progressisti che rappresentano la parte politica del nostro
pensiero di Associazione culturale, e come si può leggere nel “Chi siamo…”
visibile nel nostro blog
rubrimerid.blogspot.com e nella nostra pagina Fb “Il terreno dove si muove Rubriche Meridionali è
quello del meridionalismo, alla ricerca e riproposizione degli insegnamenti di
quelli che consideriamo i maestri, i capisaldi, come Gramsci, Dorso, e il poco
conosciuto e ricordato Guido Piegari che crearono le basi del pensiero per un
riscatto del Sud, mai risollevatosi dai danni d’un’unità mal fatta, costruita
peggio, e raccontata male se non quasi totalmente occultata nei suoi tragici
eventi. Non antiunitaristi, anzi fautori dell'unità delle forze lavoratrici del
Sud e del Nord, perché non è lo spirito di unità a essere contestato, ma la
maniera errata, truffaldina e vessatoria ad essere il pomo della discordia. Ma
non lo fecero abbandonando gli ideali di solidarietà, giustizia, equità sociale
che distinguevano il loro percorso e storia politica. Ideali del resto
connaturati nella tradizione, il pensiero, i costumi del popolo meridionale.
Furono dei precursori, figli d’una sinistra e d'un liberalismo evoluto che li
hanno dimenticati, e a tutt’oggi fanno fatica a leggere e riproporre la
questione meridionale, e confondono le giuste rivendicazioni meridionali con
nostalgie e posizioni reazionarie d’un movimentismo un po’ cialtrone e non ben
definito.”
Detto ciò quel che sta succedendo parte 159 anni fa con un’unità,
come appunto detto, malfatta che creò sulla carta un paese ma nei fatti ne lasciò
due….sia per condizioni economiche, che strutturali e di diritti. In questi 159
anni abbiamo attraversato 2 guerre mondiali, il fascismo e un po’ di governi
apparentemente anche diversi per rappresentatività e colorazioni politiche, ma
nella realtà sistematicamente disattenti a questa problematica sociale e
perseveranti nella diseguaglianza sopra citata.
Poi da qualche mese sopraggiunge la tragedia del Coronavirus….il
Nord è più colpito sia in termini temporali che di numeri, ma ci si sente tutti
figli d’una inattesa tragedia sanitaria e conseguentemente economica. Molti
amici sinceramente meridionalisti, e molto partecipi alla problematica
scoppiata causa il propagarsi del virus, invitano a privilegiare una sana
vicinanza ai colpiti e a superare momentaneamente la diatriba Nord/Sud vista la
gravità degli eventi. Si pensa che sia il caso di desistere sulle solite
battaglie per riprenderle solo a problema risolto, e che tutti saranno presi
dal momento critico e che la contrapposizione passerà in secondo piano.
Tristemente la storia si è rivelata altro, e non solo
casualmente ma pervicacemente : il Sud messo alla gogna sui social, in Tv da
pseudo giornalisti (di cui meglio omettere il nome e dar loro ulteriore
pubblicità) che hanno sulla bocca quotidianamente solo Napoli e il Sud,
evidenziando atteggiamenti sociali errati rispetto ai decreti governativi. Il tutto
falsificando l’informazione e arrivando a proporre foto di città e luoghi
nordici spacciati x siti meridionali. Titoli in prima pagina sullo stesso tono
sui loro giornalacci, come saggiamente li ha chiamati il sindaco di Napoli
Luigi de Magistris, anch’egli irritato da cotanta protervia. Presunti luminari
sanitari del Nord che attaccano e ironizzano su colleghi del Sud che hanno
individuato farmaci di grande aiuto ai ricoverati in forma intensiva.
Eccellenze ed intuizioni riconosciute in tutto i mondo..da cinesi, americani,
inglesi..ma non da loro. Sud, già in condizioni di base più precaria causa una
disastrosa e diseguale condizione sanitaria nazionale, dimenticato nei
rifornimenti di sostegno..tanto da costringere il presidente regionale pugliese
a bloccare una fornitura di passaggio dalla sua regione, e appropriarsene per
emergenza.
Insomma…non ce l’hanno fatto le guerre, più di un secolo e
mezzo di una presunta unità, l’esempio di unione raggiunto in Germania dal
dopoguerra d’un paese politicamente e formalmente disunito, un virus di
diffusione mondiale….cosa dovrà mai succedere perché questo benedetto paese si
senta unito e si comporti ed agisca da tale?
Noi continueremo con i più saggi la nostra battaglia, pur non
volendolo in prima battuta ma costretti lo faremo anche ora e in momenti tristi
come questo, sperando che Iddio (per i credenti) e/o la buona sorte per chi non
lo è ci faccia superare l’attuale grave problema.
E nella speranza immutata che la stupidità umana abbia
finalmente la peggio.
Amalia Spanò
Direzione Nazionale “Rubriche
Meridionali”