Critica - Analisi - Riflessioni - Editoria - Proposte - Politica

giovedì 17 novembre 2016

Pensieri, notizie, frasi celebri...



Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo s’incomincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta! “


(Milan Kundera)






" Mi duole l'Italia. E' come un dolore fisico: si può, per dirla con una bella espressione siciliana, svariare quanto si vuole, ma uno se lo porta sempre."


(Leonardo Sciascia) 




“I professori di storia patria: questi signori non ignorano i fatti che vi sono raccontati. Preferiscono, però, tacerli per non dispiacere al Principe.  Le menzogne sull’unità italiana riempiono non soltanto i libri e le biblioteche, ma anche le nostre teste. Ma l’Italia non è solo una menzogna. Purtroppo intorno all’idea d’Italia ci sono fatti e sentimenti veri, autentici: c’è amore e dolore, ci sono milioni di morti, decine di milioni di uomini e di donne che amavano la loro terra i loro cari e li hanno dovuti lasciare alla ricerca di un pezzo di pane in altri luoghi del mondo. E ci sono anche speranze. Ma solo per una parte degli italiani. Per gli altri c’è la disperazione, la fine di ogni speranza di onesto vivere e di dignità umana e sociale.”
  
(Nicola  Zitara)


“Trenta e forse più milioni di meridionali hanno dovuto lasciare la loro terra per pagare il pizzo risorgimentale ai toscopadani. Fuori del Sud vivono più meridionali di quanti sono i residenti!”


(Nicola Zitara)


   “Non c’è cittadina d’Italia dove non ci sia un bronzeo monumento a un qualche risorgimentatore. Vittorio Emanuele, Garibaldi, Nino Bixio, Cosenz, Medici, Lamarmora, Cialdini e tanti altri illustri guerrieri. Se ne stanno tutti su alti piedistalli con la sciabola sguainata. Il bronzo del monumento non riproduce il sangue, ma la sciabola lo presuppone. Questi bronzei signori hanno operato un macello fra i nemici. Però essi non hanno avuto altri nemici da combattere se non gli italiani del Sud. Quindi il sangue che cola idealmente da quelle sciabole appartiene a un qualche mio antenato. Milite  Ignoto o Milite Ignobile? Non c’è una lapide che ne ricordi il nome. Mai un fiore è stato deposto sulla sua tomba. Noi siamo i nemici di noi. Il nostro passato è più che brutto, è osceno…Sventoliamo il tricolore. Ma il tricolore è il vessillo della nostra sconfitta. Forse lo abbiamo amato e servito, ma non siamo stati mai ripagati…”


(Nicola Zitara)


“Lo stato italiano ha imposto al popolo meridionale un risparmio forzoso, in alcuni momenti fino alla fame. Il capitale così formato è stato consegnato nelle mani degli imprenditori e dei tangentisti padani, che se ne sono appropriati e sempre con l’aiuto dello stato italiano l’hanno enormemente allargato. Per Gramsci, che aveva capito tutto era questa, e non altra, la cosiddetta questione meridionale.”
            

 (Nicola  Zitara)

“Culturalmente le Due Sicilie, al momento dell’unificazione politica, erano parecchio avanti all’Italia restante. Al censimento del 1861 aveva diecimila studenti universitari sul totale di 16 mila di tutte le università italiane!
                                                      

(Nicola  Zitara)






“Se dall'unità d'Italia il Mezzogiorno è stato rovinato, Napoli è stata addirittura assassinata. E' caduta in una crisi che ha tolto il pane a migliaia e migliaia di persone


(Gaetano Salvemini)



“La politica incerta, ambigua, timida e nello stesso tempo avventata dei partiti di destra piemontesi fu la cagione…essi furono d’una astuzia meschina…” 
            
(Antonio Gramsci)

«l'Italia settentrionale ha soggiogato l'Italia meridionale e le isole, riducendole a colonie di sfruttamento!”

(Antonio Gramsci, 3 Gennaio 1920)

“...L’unità nazionale poteva avere un corso diverso da quello che ha avuto. L’unificazione d’Italia, in una monarchia accentratrice, non ebbe altra giustificazione che la forza delle armi e gli intrighi diplomatici dei Savoia!“

(Antonio Gramsci)




“No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non chiede aiuto, ma libertà. Se il mezzogiorno non distruggerà le cause della sua inferiorità da se stesso, con la sua libera iniziativa e seguendo l'esempio dei suoi figli migliori, tutto sarà inutile... “. "Cento uomini d'acciaio...la Questione Italiana è la Questione Meridionale".... 


(Guido Dorso)





Sui Meridionali : “Questo popolo ama i colori allegri …questo popolo ama la musica e la fa…Non è dunque una razza di animali, che si compiace del suo fango; non è dunque una razza inferiore che presceglie l'orrido fra il brutto e cerca volenterosa il sudiciume; non si merita la sorte che le cose gl'impongono; saprebbe apprezzare la civiltà, visto che quella pochina elargitagli, se l'ha subito assimilata; meriterebbe di esser felice… “                                     


(Su “il Ventre” 1884 di Matilde Serao)





“Sappiate che per noi nessun scrittore spreca inchiostro e carta. I nostri malanni, la nostra miseria, gli abusi, l’ingiustizia che ci fanno nessuno la scrive, mentre sono chiamati sommi scrittori quelli che ci dispregiano chiamandoci plebaglia miserabile!“                                     


(Carmine Crocco)






“L’unificazione dell’Italia poteva e doveva avvenire in altro modo. L’Italia è stata divisa dai Savoia;
storici e politici di parte fanno finta di non saperlo! ”
            

(Antonio Ciano)



“Da sempre, sulla spedizione dei Mille e la sconfitta dell’esercito borbonico sono state raccontate bugie, confezionate con cura centinaia di agiografie, creati inesistenti miti. Certo negli anni immediatamente successivi a quegli eventi, era difficile, con la dinastia Savoia regnante, poter dire tutta la verità sulle ombre che avrebbero finito per offuscare la < Campagna nella Bassa Italia >. Peggio andò nel ventennio fascista, quando il mito del nazionalismo italiano, unito a un’esasperata filosofia di Stato centralizzato, aveva bisogno di alimentarsi, esaltando gli eroi del Risorgimento e ironizzando su chi, in quel processo storico fu il vinto : la dinastia Borbone e l’esercito delle Due Sicilie!”


(Gigi Di Fiore)




“Sì, è vero, noi settentrionali abbiamo contribuito qualcosa di meno ed abbiamo profittato qualcosa di più delle spese fatte dallo Stato italiano, peccammo di egoismo quando il settentrione riuscì a cingere di una forte barriera doganale il territorio ed ad assicurare così alle proprie industrie il monopolio del ercato meridionale”. 
                                                           
 (Luigi Einaudi)





“Fu una delle più grandi ondate migratorie di tutti i tempi: alle popolazioni meridionali, sconfitte e colonizzate altro non rimaneva che battere la via dell’oceano: “Partettemo pè mmare, eravamo sciumme !” [partimmo per mare ed eravamo un fiume]: i porti di Napoli e Palermo diventarono i più grandi centri di espatrio dei meridionali!”   


(Giuseppe Ressa)






“Abbiamo sempre vissuto dei falsi : il falso di un Risorgimento che somiglia ben poco a quello che ci hanno dato da studiare a scuola…   


 (Indro  Montanelli)








“Il nome < Piazza del Plebiscito > andrebbe, per rispetto ai Napoletani, modificato in < Piazza presi per il sedere >.”


(Marcello D’Orta)



“ I Napoletani oggi sono una grande tribù che, anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg o i Boja, vive nel ventre di una grande città di mare. Questa tribù ha deciso – in quanto tale, senza rispondere delle proprie possibili mutazioni coatte – di estinguersi, rifiutando il nuovo potere, ossia quello che chiamano la storia, o altrimenti, la modernità. La stessa cosa fanno nel deserto i Tuareg o nella savana i Boja (o fanno anche, da secoli, gli zingari) : è un rifiuto, sorto nel cuore della collettività; una negazione fatale contro cui non c’è niente da fare. Essa da una profonda malinconia, come tutte le tragedie che si compiono lentamente; ma anche una profonda consolazione, perché questo rifiuto, questa negazione alla storia è giusto, è sacrosanto! “ 

(Pier Paolo Pasolini)

"Se i napoletani non fossero stati così come sono sarebbero scomparsi da 100 anni ! "                                                                       


(Pier Paolo Pasolini)













































Nessun commento:

Posta un commento