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mercoledì 15 marzo 2017

Il PERCHE' D' UNA SCELTA



di Amalia Spanò

Perché il vero meridionalismo è di sinistra, ed oggi più che mai è giusto che ciò sia affermato e portato avanti? Sappiamo, almeno per chi non vuol far finta di niente o bypassare con “nonchalance” sulla storia e i suoi padri di riferimento che un certo Antonio Gramsci o un certo Guido Dorso, o più recentemente anche un certo Nicola Zitara erano provenienti e attivi da e in quell’aria politica. Furono i sollevatori della Questione Meridionale, ne evidenziarono la gravità e l’esigenza di mettere al centro dell’agenda politica questo problema che non affrontato e risolto avrebbe non permesso al Sud il suo riscatto, sviluppo e riequilibrio strutturale ed economico, e costituito un cancro per sé stesso e per l’intero paese. Questa consapevolezza a tutt’oggi incontra difficoltà, polemiche, dissapori ed è osteggiata da chi in buona fede non ne ha ancora preso coscienza, ma anche (ed è la maggior parte…) ha provenienza ed estrazione politica avversa e fa fatica ad accettare questa verità e la contesta. Una cosa risulta essere la legittima ricerca ed affermazione della verità storica, che travalica posizioni politiche, altro è voler dare connotati improntati a nostalgie monarchiche o destrorse o addirittura cavalcare la teoria d’un posizionamento super partes che collocherebbe il Sud e i suoi problemi in un fantomatico “sesso degli angeli”, un anacronistico ed unico posto al mondo dove valori di riferimento non debbano trovar casa. Si fa riferimento ad ideologie che essendo da ritenersi morte o superate giustificherebbero ciò. L’equivoco nasce nel confondere ideologie e valori, quest’ultimi altresì naturalmente esistenti e riferimento naturale e/o di scelta d’ogni individuo. Ogni persona per estrazione, educazione, condivisione o sentire personale, fa riferimento e s’esprime con valori che riconducono a visione e comportamenti di destra o sinistra. E questo è leggibile ed esistente in qualsiasi posto del mondo,così come nel nostro Sud. Altro errore è giustificare con la altrettanto giusta critica a interpreti e il non riconoscersi causa il loro errato procedere. Ma i valori restano, e non sono i cattivi interpreti ad annullarli. La sana ricerca è solo nel far si che giusti interpreti esprimano in maniera quanto più attendibile questi valori. Anche oggi la parte sana della sinistra politica si sta avvicinando alla problematica che ha sempre sottovalutato o superficialmente non approfondito; altresì un populismo movimentista presta attenzione solo in momenti strumentali a questi temi.  Da una parte abbiamo come riferimento l’eguaglianza,la solidarietà,l’inclusione, e dall’altra l’individualismo, la tradizione, l’ordine. Il Sud ha nel suo DNA l’amore, l’accoglienza, molto riconducibili ad una delle parti. Gli scrittori, politici,studiosi, sopranominati avevano una precisa estrazione e furono i teorici dell’ancora attuale meridionalismo da non confondere con un generico sentimento di nostalgia storica e rivendicazionismo sudista fine a sé stesso. E’ di questi giorni la vicenda Salvini a Napoli,che esplicita palesemente questa divergenza e ci fa con stupore leggere l’improvvida scelta di chi sponsorizza e giustifica idee e proclami di questo rozzo personaggio politico, o si barcamena in colpe attribuibili a un lato e a l’altro per non volerne accettare l’inadeguatezza. La consapevolezza di questi ultimi eventi dovrebbe rendere ancor più chiara l’impossibilità di fantasticare vagheggiate unioni impropriamente appellate come meridionaliste o sedicenti tali. Il caldo e il freddo, il bianco e il nero, non potranno mai coniugarsi,così come una memoria fallace o volutamente non rilevata non potranno mai occultare il riferimento , gli studi e il percorso segnato da grandi padri del vero meridionalismo.

Amalia Spanò
Socio Fondatore e Promotore di Rubriche Meridionali

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